L’antica storia dell’arte orafa

La storia della gioielleria, in generale, e di quella italiana, in particolare, è lunga secoli. In tutte le culture del mondo le testimonianze di gioielli e ornamenti per il corpo sono una presenza che risale alle origini dell’essere umano e per questo sono innumerevoli. Monili di materiali diversi e pietre grezze sono esposti in musei e sorprendono per la loro bellezza al pensiero che possano avere anche più di duemila anni.

Non c’è da stupirsi, quindi, se nelle opere dei maestri orafi italiani o se nel design di maison internazionali si trovano tracce della cultura classica, latina e greca, ma anche di quella africana, asiatica e centroamericana. In particolare, ritroviamo queste contaminazioni nella storia dell’arte orafa veneziana perché Venezia è stata una città che ha accolto e rielaborato le influenze portate in città da mercanti e viaggiatori di tutto il mondo.

Accenni storici

Le origini dell’alta gioielleria italiana risalgono al periodo etrusco che ha lasciato ai posteri opere di rara bellezza e i maestri orafi di quel popolo, vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C., hanno posto le basi per le tecniche che ancora oggi vengono usate per la creazione dei gioielli. In seguito, i Romani si dimostrarono grandi esperti di tutte le tecniche di fusione, cosicché uomini, donne e persino bambini erano soliti portare gioielli, sia rigidi che flessibili. Probabilmente il gioiello più famoso di della civiltà romana è il bracciale a forma di serpente da portare all’avambraccio, forma e soggetto ritrovabili oggigiorno in molte maison; inoltre, i Romani furono i primi a utilizzare l’anello come segno di fidanzamento, oltre che a riconoscergli le funzioni di sigillo e di talismano.

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La ciclicità del gusto estetico si può ritrovare fin dall’antichità: le mode cambiavano e la sobrietà o la ricchezza degli ornamenti si alternavano seguendo l’evoluzione delle civiltà. Per esempio, le oreficerie dalle semplici linee dell’età classica greca (461-336 a.C.) vennero sostituite dalla raffinatezza nella realizzazione degli oggetti durante la successiva età ellenistica (327-274 a.C.).

Le pietre preziose, più delle pietre dure, sono state da sempre testimoni di grandezza e di potere, è impossibile citarli tutti ma segnaliamo il ciondolo di Carlo Magno costituito da due zaffiri cabochon trasparenti, tra i quali è stato posto un pezzetto della croce del Cristo, oppure i gioielli della Corona d’Inghilterra che vengono indossati solo in occasione della apertura del Parlamento.

Nel XIII sec. il viaggio di Marco Polo, da Venezia al regno di Kublai Khan, segnò un forte cambiamento nell’arte orafa poiché ebbe modo di raccogliere immagini e stili provenienti dall’Estremo Oriente, in particolare dall’India, terra di provenienza dei diamanti. Questi vennero apprezzati in Occidente per le loro caratteristiche di estrema durezza, tali da conferire un alone di invincibilità a chi lo portasse.

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Il Rinascimento diede all’uso dei gioielli un impulso diverso: inizia la ricerca degli abbinamenti tra gioiello e abbigliamento dando corso ad un parallelismo di stili, gusti ed evoluzioni. L’unico fattore negativo del Rinascimento fu quello del continuo mutare della moda la cui dinamica comportava il rifacimento del gioiello lasciandoci poche testimonianze di quell’epoca. Inoltre, si fece più stretto il legame tra Arti figurative ed Oreficeria e molti pittori e scultori dell’epoca entrarono nelle botteghe orafe: Donatello, Botticelli, Ghirlandaio, Brunelleschi, Ghiberti, senza dimenticare Benvenuto Cellini (1500-1571) che creò per Francesco I l’opera scultorea di oreficeria più celebre: la famosa saliera in oro, ebano e smalto raffigurante la terra e il mare. Fu in questo periodo storico che la capacità dei maestri orafi ebbe modo di esprimersi nelle varie forme e temi.

L’inizio del 1900 vede l’impulso di nuove correnti artistiche, come l’Art Nouveau caratterizzata da motivi floreali e animali con smalti e nuove cromie, e più tardi l’Art Decò, con le sue forme geometriche legate al Cubismo; la gioielleria inizia a utilizzare l’oro bianco e il platino, ma la più grande novità fu la possibilità anche per gli appartenenti alla media borghesia di sfoggiare prodotti orafi, precedentemente riservati solamente a famiglie reali e aristocratiche, grazie alla nuova tecnica della placcatura, ideata dall’italiano Brugnatelli, che consentiva di ricoprire d’oro oggetti fatti di metalli più poveri e quindi più economici.

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Nel corso del XX secolo si sono dunque delineate le capitali mondiali del gioiello, come Parigi, New York e Tokio, e in Italia si consolidano alcuni famosi riferimenti come Firenze e Venezia, Vicenza e Napoli, facendone il primo paese produttore ed esportatore di gioielleria al mondo.

Venezia

L’arte orafa veneziana si è sempre distinta per la qualità e l’originalità della manifattura. Indubbiamente il gioiello più rappresentativo dell’artigianato e della gioielleria della Serenissima Repubblica sono i Moretti veneziani: questo gioiello affonda le sue radici nel ‘500 e con il tempo è diventato il simbolo della tradizione orafa veneziana; sono tutti dei piccoli pezzi d’arte in quanto sono rigorosamente realizzati a mano e, a seconda della fantasia dell’orefice, sia nel busto sia nel turbante può sbizzarrirsi nella creazione di castoni per pietre preziose come brillanti, rubini e smeraldi o “semi preziose” come il corallo rosso e la turchese, così da ottenere Moretti sempre diversi e unici nel loro genere.

I nostri maestri orafi

Mazzucco Gioielli si propone oggi come gioielleria su misura per soddisfare i desideri dei clienti. Le nostre proposte variano dalla personalizzazione all’ampia scelta di prodotti già realizzati dalla creatività dei nostri maestri orafi, che raccolgono la lunga storia della gioielleria italiana e la trasformano con un design adatto a ogni richiesta, proprio perché affonda le radici nel capoluogo veneto che sempre ha saputo coltivare l’arte della manifattura, di quel fatto a mano sempre più raro, quindi prezioso, e ne vuole preservare il valore.

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Lo studio e il continuo aggiornamento, l’orgoglio di una tradizione centenaria e la passione per il lavoro sono le caratteristiche che contraddistinguono la nostra attività; siamo sempre attenti alle proposte dei nostri clienti e lavoriamo in collaborazione con loro per ottenere il risultato che essi vogliono, sia espresso a parole, sia raccontato in uno schizzo: trasformare un’idea in un gioiello da indossare è per noi la più grande soddisfazione.

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L’antica storia dell’arte orafa

La storia orafa, in generale, e di quella italiana, in particolare, è lunga secoli. In tutte le culture del mondo le testimonianze di gioielli e ornamenti per il corpo sono una presenza che risale alle origini dell’essere umano e per questo sono innumerevoli.